
NOME
SCIENTIFICO:
Rheum species
FAMIGLIA:
Poligonacee
DESCRIZIONE:
Il rabarbaro è un'erbacea perenne rustica coltivata, e talora naturalizzata,
nelle regioni a clima temperato. Il rizoma di questa pianta, dal caratteristico
sapore gradevolmente amaro, ha proprietà aromatiche e medicinali: stimola
l'appetito e l'attività digestiva e, a dosi più elevate, esercita una funzione
purgativa. Il genere comprende diverse specie che possono sviluppare cespi alti
da meno di un metro fino a circa tre metri.
FUSTO:
I grossi gambi rossastri e ricchi di succo hanno le stesse proprietà medicinali
delle radici; solitamente si usano in cucina ove servono per la confezione di
marmellate o vengono canditi.
FOGLIE:
Le foglie del rabarbaro sono grandi, di colore verde intenso, in certe varietà
con sfumature rosse, sono intere o divise in lobi. Alcune varietà di rabarbaro,
e in particolare il Rheum palmatum, hanno grande valore ornamentale proprio
grazie alle larghe foglie ben disegnate.
FIORI:
In estate sulla cima di steli eretti, molto prominenti rispetto alle foglie, si
aprono le pannocchie di fiori giallastri, verdastri o rosso vivo.
HABITAT:
Il rabarbaro è pianta originaria dell'Asia, più precisamente della Cina e del
Tibet, ma alcune varietà si sono ben ambientate nelle zone temperate di tutta
l'Europa. Il terreno di coltivazione deve essere sciolto e leggero, lavorato in
profondità per favorire la crescita dei rizomi.
COLTIVAZIONE:
ESPOSIZIONE:
Sole o mezz'ombra sono le esposizioni predilette da questa pianta: quale sia la
più adatta è da valutare in base alla zona climatica in cui avviene la
coltivazione.
RIPRODUZIONE:
Il metodo di riproduzione più diffuso consiste nella divisione dei cespi che si
può effettuare in primavera o in autunno. In primavera si può anche procedere
alla semina.
CRESCITA:
Quest'erbacea non è esigente, ma teme la siccità, per cui è importante garantire
ai cespi innaffiature regolari; inoltre in primavera risulterà gradita una
concimazione organica. Le piante di rabarbaro vanno divise circa ogni cinque
anni per essere rinnovate e risultare più produttive.
RACCOLTA:
Il momento in cui gli steli sono maturi, hanno cioè raggiunto il massimo
sviluppo, è alla fine dell'estate.
CONSERVAZIONE:
Le radici, ridotte in pezzi, si fanno essiccare. Gli steli si candiscono o si
cuociono per fare composte e marmellate.
PROPRIETA':
IN CUCINA:
Qualche gambo di rabarbaro aggiunto alle fragole con cui si prepara la
marmellata ne esalta decisamente il sapore che tenderebbe a risultare troppo
dolce.
NELL'ORTO:
Interrando alcuni pezzi di rabarbaro nel terreno in cui sono state seminate
verze e cavoli si allontana un parassita, chiamato Plasmodiophora brassicae,
responsabile dell'ernia del cavolo, malattia che porta al deperimento delle
piante.
BELLEZZA:
Chi desidera dare riflessi color tiziano, cioè ramati, ai capelli senza
ricorrere alle tinture, può provare a far macerare nel vino bianco alcuni pezzi
di rabarbaro sia freschi che essiccati. Dopo una settimana di macerazione la
lozione ottenuta, ben filtrata, andrà passata sui capelli alla fine di ogni
lavaggio.
SALUTE:
Per ottenere un infuso benefico per il fegato è necessario porre 100 grammi di
acqua bollente su 6 grammi di gambi e radici di rabarbaro essiccati e
polverizzati e su 2 di bicarbonato di sodio. Dopo aver ben agitato l'infuso lo
si lascia raffreddare, lo si filtra e si aggiunge acqua fredda fino ad avere un
litro di liquido. Due cucchiai da tavola di questo infuso, assunti prima dei
pasti, combattono l'inappetenza e aiutano il fegato.
CURIOSITA':
Il rabarbaro è pianta antica, pare venisse coltivato in Asia già 2700 anni prima
della nascita di Cristo. Ai Greci, che ne facevano grande uso per le sue virtù
medicinali, dobbiamo il nome attuale: essi infatti al sostantivo "ra", che
indicava in greco quest'erbacea, aggiunsero l'aggettivo "barbaron" in
riferimento al fatto che veniva coltivata in terre barbare. |

SCIENTIFIC
NAME :
Rheum species
FAMILY:
Polygonaceae
DESCRIPTION:
Cultivated rustic perennial herb growing naturally in temperate climates. The
rhyzome with its characteristic pleasantly bitter taste, has both aromatic and
medicinal qualities,stimulates the appetite and digestion and if eaten in large
quantities acts as a laxative. Can reach 3 metres in height.
TRUNK:
The large reddish stems have the same properties as the roots. Can be candied or
made into jams.
FOLIAGE:
Large, dark green, sometimes red in colour, they can be of ornamental value.
FLOWERS:
Cobs of yellowish-green or bright red flowers open at the top of a straight stem
in summer.
HABITAT:
Originally from Asia, mainly China, some varieties have adapted to the temperate
climates of Europe. The light earth should be broken to allow the roots room for
growth.
CULTIVATION:
EXPOSITION:
Sun or half-shade is preferred. Choose plant according to climatic zone.
REPRODUCTION:
Best to divide clumps in spring and autumn. Sow in spring.
GROWTH:
Does not require much assistance but fears drought. Water regularly and
fertilise organically in spring. Rhubarb plants should be divided every five
years for better results.
HARVEST:
Reaches maximum height at the end of summer
STORAGE:
Pieces of roots can be dried and the stalks candied or made into jams.
USAGE:
Bury pieces of rhubarb underground where cabbages and cauliflowers are grown
helps keep parasites away.
CULINARY USAGE:
Add sticks of rhubarb to strawberries to avoid excessive sweetness in jams.
BEAUTY :
An infusion of pieces of fresh or dried rhubarb soaked in white wine can be
applied to hair after rinsing to obtain highlights.
HEALTH:
An infusion of 100 gms. of boiling water and 6 gms. dried or powdered rhubarb
roots plus 2 gms. bicarbonate of soda, helps the liver. Shake well and cool,
filter and add enough cold water to make a litre. Two spoons of this mixture
before meals will stimulate the appetite and help the liver function.
MYTHS AND
LEGENDS:
Supposedly grown in Asia in 2700 B.C. ,this plant is widely used in this country
for its medicinal qualities. Its name comes from the Greek word "ra" meaning the
herb "barbaron", or plant grown in Barbarian lands.
HP erbe
aromatiche |